La storia del giorno: mercoledì 26 marzo
Mercoledì Giovanni, dopo la scuola, aveva accompagnato la mamma dalla zia Luisa che doveva imballare tutte le sue cose, perché si trasferiva in un’altra casa.
Dopo un po’ il bambino si annoiava a morte e la mamma, per farlo stare tranquillo, senza smettere di impacchettare, si mise a raccontare ancora di Aria.
La storia incominciò
Quella mattina c’era il sole e Aria si stava dondolando sulla sua altalena in giardino, quando vide posarsi poco lontano una bellissima gazza.
– Ciao – le disse – sei nuova? Non ti ho mai visto! –
La gazza la squadrò arrogante.
– E tu chi sei? Comunque io vivo nel grosso parco di una villa più avanti! Il tuo giardino é così piccolo!-
Aria era sempre gentile, cercò di non offendersi e continuò: – Hai una coda nera bellissima, come mai sei qui?-
– Sono una famosa collezionista… Sono in esplorazione: a volte riesco a trovare oggetti molto interessanti anche in posti insignificanti come questo! –
Aria decise di scendere dall’altalena e tornare in casa, perché la conversazione proprio non le piaceva e, per fortuna, la mamma in quel momento la stava chiamando.
– Scusami – disse – ma devo andare….senti, mi stanno cercando –
Aria trovò la mamma, palesemente agitata, che rovistava nel portagioie in camera.
– Aria hai visto l’anello che mi ha regalato papà? L’avevo appoggiato qui, perché questa sera usciamo e volevo metterlo, ma non c’é più. –
La bimba scosse la testa e tornò di corsa fuori, dove la gazza si stava ancora aggirando curiosa.
– Hai scovato qualcosa di bello? – le domandò
– Perché? –
– La mia mamma non trova …
– E io cosa c’entro? – la interruppe subito l’uccello piccato – … e poi ciò che si perde appartiene a chi lo vede per primo! – e si allontanò volando.
Finalmente tornò Romeo e Aria lo mise subito al corrente degli avvenimenti della mattinata.
– È stata di certo la gazza a rubare l’anello della mamma, devi tentare di recuperarlo prima di sera.-
– Secondo te, come dovrei fare? –
– Devi volare come hai fatto con la rondine!-
– Bisogna prima cercare quella gazza, sempre ammesso che io riesca.-
Tenendosi per mano, i due bambini uscirono per avvicinarsi al parco della villa, dove pensavano vivesse la ladra.
Aria la individuò quasi subito su un ramo e la indicò al fratello, indecisa se nascondersi o distrarla con le chiacchiere.
La necessità e il forte desiderio di aiutare la mamma fecero sì che immediatamente Romeo senti un gran botto …e si trovò appollaiato sull’albero, mentre il suo corpo restava seduto accanto alla sorella.
Incominciò a guardarsi intorno, in cerca del nido, svolacchiando fra le fronde. Quando lo trovò, quasi gli dispiacque, perché era divertente essere una gazza. Prima di tutto, però, doveva recuperare il maltolto. Lo individuò luccicare, nascosto fra un cucchiaino e un ditale.
Col becco, prese l’anello e raggiunse la sorella, che lo nascose in una tasca, quindi diede una stretta al braccio di Romeo che si ritrovò nel suo corpo, mentre la gazza, ancora stordita, tornò al suo nido.
Quando i due ragazzi si stavano allontanando, Aria udì i lamenti cracchianti della ladra frodata.
Di corsa, andarono a rimettere il gioiello sul tavolino in camera, un po’ nascosto e chiamarono la mamma.
– Guarda mamma, non é questo l’anello che cercavi?-
– Che sbadata, grazie bambini, senza di voi non sarei riuscita a trovarlo!- e depose sulla guancia di ognuno di loro un bacio sonoro.