15. ROMEO e ARiA e il gabbiano Livio

Maurice de Vlaminck: Autumn Landscape, 1905
Olio su tela: 46.2 x 55.2 cm
1958 Copyright:© 2014 Artists Rights Society (ARS), New York / ADAGP, Paris

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La storia del giorno: mercoledì 27 agosto.

Dedicata a Arij

Giovanni era appena tornato dalle vacanze e si sentiva triste, così il papà decise di raccontargli una nuova avventura di Romeo e Aria.

La storia incominciò.

Romeo aveva dormito fino a tardi. Terminata la colazione, andò in giardino: trovò Aria vicino alla siepe. La bimba gli fece cenno di fare piano e di avvicinarsi: appollaiato sul bordo dello stagno c’era un gabbiano.

– Si è perso – si affrettò a spiegare Aria – Stava volando attirato dalla grande abbondanza di cibo, quando si è accorto che non sapeva più dove era il mare. É molto giovane, sai – continuò – Io l’ho tranquillizzato, gli ho detto che tu l’avresti aiutato a ritrovare la strada –

Era il discorso più lungo che la bambina avesse mai pronunciato.

Romeo si trovò obbligato a rispondere:
– Ci penso io, vado a prendere il mio atlante scolastico e la bussola.-

– Si chiama Livio – gli disse Aria con un gran sorriso, indicando il gabbiano.

Il ragazzino tornò dopo poco tempo:
– Il mare é a Sud rispetto a noi –

Sua sorella lo guardò perplessa.

– E il Sud è di lì – continuò Romeo indicando l’albero di mele – In poche parole, Livio deve volare dritto nella direzione oltre la pianta.- e si allontanò consultando la sua bussola.

Fu richiamato poco dopo dalla sorella.

– Livio non ha capito bene, teme di perdersi ancora-

Romeo guardò il gabbiano che emise un fischio stridulo.
Il ragazzo sospirò.

– Posso spiegargli che ci penserai tu a metterlo sulla strada giusta? – gli domandò Aria scrutandolo speranzosa.

Romeo le scompigliò i capelli:
– Va bene, darò un’ ultima controllata alla cartina di papà.-

Aria si accoccolò accanto al gabbiano e si mise a parlargli bassa voce.

Poi Romeo la chiamò vicino a sė sulla panca e le disse:
– Io sono pronto, mi raccomando: non farmi tornare troppo presto-

Sua sorella gli sfiorò una guancia :- Vai –

Allora Romeo si concentrò …sentì un gran botto e si trovò appollaiato sul bordo dello stagno.
Agitò le ali e, al secondo tentativo, decollò, poi si spinse in alto, cavalcando il vento.
Scese in picchiata a sfiorare Aria nella gioia del volo.

– Oltre la pianta! – lo spronò la bambina.

Romeo sorvolò i campi, i torrenti e i fiumi, fino a raggiungere le basse montagne che lo separavano dal mare: non voleva tornare, desiderava tuffarsi almeno una volta nelle onde…

…ma si ritrovò seduto sulla panca, accanto a Aria che lo guardava con i suoi occhi grandi e liquidi come il mare.

– Ce l’hai fatta?- gli domandò

Romeo annuì con il capo, senza parlare, per non lasciarle sentire il rimpianto che gli faceva tremare la voce.

– Grazie – e la bambina lo abbracciò forte, tenendolo stretto fino a quando , con un balzo, Romeo si alzò, la caricò sulle spalle e al galoppo la portò in casa, dove la mamma li stava aspettando.

Immagine tratta dal sito: http://www.moma.org/collection/object.php?object_id=78715
Autumn Landscape

http://www.wikiart.org/en/maurice-de-vlaminck
Maurice de Vlaminck (French, 1876–1958)

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