
Dedicata a tutti i bambini costretti a restare in casa.
La storia del giorno: sabato 28 marzo.
Era un triste pomeriggio: chiusi in casa Paolo e Stefano avevano voglia di uscire, ma mamma e papà stavano lavorando.
– Giochiamo a indovinare gli animali – propose Paolo.-
– Tuuu tuuu – iniziò Stefano.
Paolo inclinò il capo: – Tuu tuu? …Sei una colomba?-
Stefano si mise a ridere, scuotendo la testa: – Tuuu Tuuuu!-
– Un piccione! –
Stefano continuò a ridere: – Tuuuu Tuuuu!!!-
– Una civetta! –
Stefano scosse il capo.
– Un gufo? –
– Nooo: sono un TRENO –
– Così non vale! Il treno non è un animale! –
Stefano continuò a ridere : – Tuuuu Tuuuu!!!–
– Allora tocca a me – lo interruppe Paolo: – Squit, squit –
Stefano smise di ridere e lo guardò.
– Squit, squit – disse ancora Paolo.
Stefano strabuzzò gli occhi: sotto il suo sguardo Paolo si trasformò in un bellissimo topolino bianco.
Stefano non si spaventò, non chiamò la mamma o il papà, non si mise a urlare, non scappò via: Stefano corse accanto a Paolo e disse:
– Squit, squit- e immediatamente anche lui si trasformò in un bellissimo topolino arancio.
I due fratelli si guardarono e, senza pronunciare alcun verso, si compresero al volo e incominciarono a esplorare quei meravigliosi angoli della loro stanza giochi che prima non erano mai riusciti a raggiungere a causa delle loro dimensioni.(perché erano troppo grossi)
Si tuffarono dapprima sotto il divano e trovarono la portiera della macchinina blu, scomparsa da tempo.
Si tuffarono nella libreria e annusarono il profumo dei volumi di fiabe.
Si tuffarono nel cesto dei giochi, nascondendosi dietro a un orsetto peloso
Si tuffarono dentro le pantofole della mamma e scoprirono che per loro erano diventate un comodo lettino; corsero per tutta la camera, curiosando in ogni luogo: avevano trovato il parco giochi più meraviglioso fra tutti quelli mai visitati.
Quando furono stanchi, topino Paolo andrò a sdraiarsi nella ciabatta sinistra, topino Stefano in quella destra e si addormentarono felici
.- Paolo, Stefano, è ora della merenda.|-
I due sorcetti si svegliarono all’improvviso udendo la voce della mamma.
– Arrivo – rispose Paolo e, non appena pronunciò la prima parola, si ritrasformò in un bambino.-
– Anch’io – disse Stefano ritrasformandosi in bambino e insieme corsero dalla mamma.
Quel triste pomeriggio si era rivelato di sicuro molto, molto divertente.