14. ISACCO E GALILEO e la zia Lori.

Claude Monet – Marine, Pourville

La storia del giorno: martedì 14 aprile.

La storia cominciò.

Galileo si era ammalato, proprio durante le vacanze di Pasqua al mare.

Quando la zia Lori si offrì di portare Isacco a fare un giro in barca con lei, Galileo si sentì meno triste per essere costretto a non uscire per colpa dell’influenza, anzi fu quasi felice di rimanere in casa in compagnia della nonna.

Isacco cercò in tutti i modi di declinare l’invito, ma la zia non volle ascoltare ragione.

– Zia, se prendo freddo, poi potrei ammalarmi come Galileo…anzi, sono quasi sicuro di avere l’influenza in incubazione; davvero, è meglio che io stia a casa! Tu vai pure, però. –

– Assolutamente non se ne parla, hai bisogno di respirare iodio: che cosa c’è di meglio di un giro in barca?

Porteremo una merenda al sacco e staremo fuori fino a quando ci sarà luce, così non rischierai di essere contagiato da tuo fratello.-

Galileo se la rideva sotto i baffi, mentre Isacco, dopo essere stato infagottato in strati di maglioni e ricoperto da un impermeabile, nonostante il sole brillasse nel cielo, si avviava verso la spiaggia per mano a zia Lori.

– Remerò fino a una caletta che conosco solo io, vedrai!-

Isacco, troppo bene educato per sbuffare, abbassò la testa, lasciandosi trascinare fino alla barchetta a remi.

La baia era nascosta dietro a uno scoglio: approdarono su una spiaggia sassosa, talmente minuscola che il bambino non si stupì venisse frequentata solo dalla zia.

Una volta tirata in secco la loro imbarcazione, rimase solamente un angolo in ombra, dove Lori stese una stuoia e si mise a sferruzzare.

Per fortuna dopo poco Lori decise di estrarre la borsa delle vivande e i due si misero a mangiare in silenzio.

Quando terminarono, la zia ripose tutto in ordine e sistemò il frigo portatile, assieme alla sua borsetta e al suo preziosissimo lavoro a maglia, sul fondo della barca.

Poi sospirò e si rivolse al nipote:

– Adesso fa il bravo, respira a fondo quest’aria meravigliosa, mentre io mi concederò un sonnellino prima di ritornare –

Quindi si sdraiò sulla stuoia con un asciugamano piegato per cuscino e dopo poco iniziò a russare.

“Galileo, la zia dorme!” Isacco non perse tempo e si mise in contatto con il gemello a casa.

Davvero? Non lo ha mai fatto quando ci sono io: continua a dirmi: – Galileo, non tirare i sassi, non bagnarti i piedi…- una vera angoscia!”

“Dovresti vedere, questa spiaggia è un vero buco: non c’è niente, anche i sassi sono tutti grigi e uguali!”

” Prova ad andare in esplorazione”

” La zia e la barca occupano praticamente tutto lo spazio disponibile: ho deciso, mi arrampicherò sugli scogli alle spalle del mare”

Così Isacco partì alla scoperta delle rocce.

” Ho trovato un laghetto” comunicò poco dopo al fratello malato. “Adesso lo assaggio… è salato: è acqua di mare”

” Ci sono i pesci?”

” Ma no, è piccolissimo: è solo una pozza d’acqua. Chissà come avrà fatto il mare a finire così in alto?”

Isacco non si avvide dello scorrere del tempo e improvvisamente fu riscosso da un urlo della zia.

” Galileo, la zia si deve essere svegliata e non mi ha trovato, anche se sono appena qui sopra lo scoglio. Sarà meglio che mi faccia vedere al più presto” e scivolò veloce come un capretto verso la spiaggia.

– Sono qui zia, alza gli occhi –

Ma Lori continuò ad urlare.

Allora Isacco guardò giù e vide la zia già fradicia, mentre il mare si era sollevato in onde sempre più minacciose.

La barca era scomparsa con tutto il suo carico.

– Zia vieni, arrampicati anche tu: è facile!- e le tese la mano, costringendola a voltarsi verso di lui.

” Galileo, devi aiutarci: vai dallo zio Pio e cerca di convincerlo a cercarci: mentre la zia dormiva le onde si sono portate via la barca con tutte le nostre cose e adesso la spiaggia è quasi completamente sommersa!”

Poi Isacco si rivolse a Lori:

– Vedrai, zia, verranno a prenderci non appena si accorgeranno che il mare è cambiato. Zio Pio conosce questa caletta?-

– Sono troppi anni che non ci viene: preferisce andare a pescare al largo – borbottò sconsolata.

– Quando siamo partiti ci siamo diretti a destra o a sinistra?-

– Si dice levante – lo corresse la zia che, nonostante la paura, non aveva rinunciato all’abitudine di puntualizzare sempre, a torto o a ragione.

Isacco “ lo contattò Galileo “la nonna si è accorta che il mare si è ingrossato e lo zio Pio sta per venirvi  a cercare!”

“Digli che hai sentito la zia mentre mi raccontava che saremmo andati in una caletta conosciuta solo a lei, verso levante!”

“Tieni duro, sta arrivando!”

Zia Lori si era appollaiata sullo scoglio, con i capelli che le colavano lungo il viso.

Isacco le strinse la mano:

– Zia stai tranquilla, mio fratello era con noi quando mi hai informato della spiaggetta.

Guarda: mi sembra di vedere il gozzo da pesca dello zio che sta arrivando!-

Dopo poco entrambi erano riusciti a salire a bordo, bagnati e con le mani un po’ spelacchiate, ma al sicuro.

Lori sedeva rigida in un angolo, senza rivolgere la parola a suo marito, mentre Isacco chiacchierava fitto fitto con lo zio.

Quando finalmente arrivarono a casa, la zia Lori si diresse impettita verso Galileo e gli disse:

– Per questa volta la passerai liscia, ma guai a te se ti troverò ancora a origliare le mie conversazioni! – quindi si diresse verso la sua camera, richiudendo la porta dietro di sé.

 Immagine tratta dal sito: http://www.dietrolequinteonline.it/claude-monet-impressioni-di-vita/