William Turner: NORTHAM CASTLE, ALBA -1845 circa
Olio su tela cm. 91 x 122
Tate Gallery di Londra
La storia del giorno: giovedì 17 luglio.
Marina era stanca di camminare: voleva essere presa in braccio, ma ormai era troppo grande. Così la mamma, tenendola per mano, si mise a raccontarle una nuova avventura di Due Denti e di Rossa.
La storia cominciò.
Due Denti si svegliò di colpo, con la sensazione che Rossa fosse nei guai.
Uscì dalla sua bolla-nanna e individuò la piccola ribelle nell’attimo in cui, spingendo con la forza congiunta di mani e piedi, deformava il bordo della sua bolla-nanna fino a trovare un varco e scappare.
La bambina si accorse di essere seguita e, velocemente, tentò di infilarsi nella bolla da esercitazione.
Incontrò, però, una forte resistenza da parte della parete trasparente, che cedette solo quando, senza farsi scorgere, Due Denti con un sonoro “plop” entrò a sua volta nella bolla dal lato opposto e si andò a nascondere.
Osservò la bambina prendere un oggetto dorato, nascosto fra i suoi capelli rossi, mentre si udiva diffuso il suono cadenzato del timpano.
Improvvisamente, partirono le note del basso e tutto fu buio.
– Non si vede più… ti prego, non un’altra volta – si lamentò Rossa – Sono sola e non ho nemmeno il mio fermaglio rosso!-
Un colpo di grancassa e un lampo squarciò le tenebre: iniziò a scendere una pioggia battente e in un attimo Rossa ne fu zuppa.
– Almeno ora ci vedo – si fece coraggio la bambina, scostando una ciocca di capelli fradici dagli occhi e guardandosi intorno:
– Però con questo tempaccio non si può proprio volare – aggiunse, ammirando le minuscole ali dorate che teneva in mano.
Strofinò le ciglia umide di pioggia e le parve di scorgere un castello in lontananza.
– Ecco, se riesco ad arrivare fino là, starò all’asciutto –
Strinse forte nel pugno le piccole creazioni di Senape e con un sospiro si avviò sguazzando nel terreno fradicio.
Ogni tanto alzava gli occhi, ma, anche se si sentiva sempre più stanca, la sua meta non si avvicinava; anzi, fu quasi certa che un animale sbucato dal nulla la stesse guardando con un sogghigno.
– Non piangerò – si ripeteva a voce alta la bambina – tornerà il sole e volerò con le ali di Oro –
– Non piangerò, tornerà il sole e volerò con le ali di Oro –
A poco a poco la sua cantilena si trasformò in un ritornello.
– Ecco, farò la danza del sole! – sbottò, folgorata dalla sua intuizione: – farò la danza del sole e la pioggia cesserà –
Si fermò di botto e con la sua vocina stridente iniziò a cantare al ritmo degli strumenti in sottofondo, accompagnando la musica agitando le braccia e saltellando qua e là.
– Non piangerò – cantava – tornerà il sole e volerò con le ali di Oro – e intanto girava e ballava.
E Il sole spuntò e fu l’alba dopo la pioggia.
Rossa aprì il pugno che custodiva le piccole ali.
– Dove le hai prese? – le domandò Due Denti, uscito dal suo nascondiglio.
– Me le ha regalate Oro, davvero – rispose Rossa, mentre, spaventata, cadeva nel fango.
– Dammi le ali, ti aiuterò a mettertele –
– Davvero? – gli chiese Rossa, scrollandosi la terra di dosso :
– Non mi hai nemmeno detto che sono stata BRAVA: non ho pianto e sono riuscita a mandare via la pioggia –
– Non ti ho nemmeno sgridato per essere scappata…-
La bambina divenne ancora più rossa.
Due Denti le prese delicatamente i piccoli oggetti d’oro e glieli posizionò sul spalle.
– Vieni – le disse e, senza alcuno sforzo, si sollevò, tenendola per mano.
Insieme si alzarono in volo fino a sfiorare il castello di pioggia.
Quando furono stanchi, Due Denti le tolse le ali e le rimise fra i suoi capelli, poi la riportò nella sua bolla-nanna, si impossessò della propria e finalmente tornò a dormire.
Immagine tratta dal sito: http://sauvage27.blogspot.it/2010/10/norham-castle-alba-1845-circa-william.html