La storia del giorno: martedì 4 marzo.
Giovanni martedì tornò da scuola triste perché sapeva che il suo papà sarebbe stato fuori casa per lavoro per qualche giorno.
Alla sera, dopo cena, la mamma gli sedette accanto e gli chiese di raccontarle la storia di ROMEO e quando Giovanni terminò, gli disse:
– Sai che ROMEO aveva una sorellina?-
La storia cominciò
C’era una volta una bambina che si chiamava ARIA, e, anche se aveva già compiuto due anni, non aveva ancora pronunciato nemmeno una parola. Nei giorni di sole, allungava la sua manina e si faceva accompagnare fuori in giardino, dove si guardava intorno assorta ed emetteva gorgoglii e trilli di contentezza.
I suoi genitori erano preoccupati e sottovoce commentavano:- Suo fratello Romeo, alla sua età, già parlava-.
ARIA, però, era una bambina felice e comunicava gioia a chi le stava accanto.
ARIA capiva quando i grandi le parlavano, ma allo stesso modo comprendeva il linguaggio degli animali; non solo, riusciva anche a dialogare con loro, fossero cani o coccinelle, cavalli o cornacchie.
Una mattina, mentre si trovava al parco, vide passare uno stormo di rondini e le udì garrire concitate.
– Insomma, ci vuoi dire dov’eri finita? Stavi volando con noi ed ad un tratto ci siamo guardate intorno e tu mancavi. Poi, quando ormai avevamo pensato di averti persa, ecco che arrivi barcollando come un ubriaco e non sai fornirci nemmeno una spiegazione di dove sei stata!
– Ve lo giuro, non ricordo proprio…Stavo passando sopra una scuola e c’erano dei bambini che giocavano a palla, quando, improvvisamente ho sentito un gran botto…come se mi avesse colpito un fulmine
– Ma se non c’é nemmeno una nuvola in cielo!
– Ve lo giuro, non ho visto né avvertito più niente, ero circondata dal nulla, non c’ero più…come se, da un momento all’altro, mi fossi addormentata secca
– Se ti avessero sparato, ora, quanto meno, sanguineresti…
– ti fa male da qualche parte?
– No, mi sono svegliata- se così si può dire- e mi sono accorta che stavo volando ancora sopra la scuola e i bambini stavano urlando e saltando…
é stato orribile…-
ARIA ascoltò molto attentamente e avrebbe voluto saperne di più , ma, in un frullo d’ali, le rondini si erano già allontanate.
Quella sera, quando Romeo tornò, le parve che qualcosa in lui fosse cambiato. Lo osservò attentamente, quindi allungò le manine per farsi prendere in braccio. Romeo la coccolò, poi chinò il capo e le lasciò un bacio fra i capelli, sussurrando : – Se solo sapessi quello che mi é capitato oggi…-
La portò nel suo lettino e spense la luce.