Vincent van Gogh: Sentiero di notte in Provenza – 1890
La storia del giorno: lunedì 22 dicembre.
Si avvicinava il Natale e Galileo era irrequieto.
Quando fu ora di spegnere le luci, disse al gemello:
– Isacco, non avresti voglia di vedere dove si preparano i doni e di controllare se i pacchi sono già pronti ?-
– Calmati Galileo, lo sai che riesco a leggerti i pensieri e conosco esattamente ciò che ti sta passando per la mente. –
– Allora va’ a prendere il valigione bianco! – lo spronò con un sorriso birichino.
– Ti ricordi? Potrebbe essere molto pericoloso (cfr. https://lastoriadelgiorno.com/2014/04/29/6-galileo-e-isacco-e-la-valigia/ )
Isacco non riuscì nemmeno a terminare la frase, che già Galileo si era intrufolato nello sgabuzzino e stava tirando con tutte le sue forze per il manico la valigia incriminata.
Insieme la trasportarono in un angolo tranquillo, la aprirono e si accomodarono dentro: uno di fronte all’altro, a gambe incrociate.
– Ecco qua, sei pronto?-
I gemellini si ritrovarono, ancora seduti sul fondo del loro personalissimo mezzo di trasporto, nel mezzo di uno stanzone brulicante di attività e di giocattoli.
Orologi a pendolo di ogni forma e colore ticchettavano appesi alle pareti in un’allegra confusione.
– Ce l’abbiamo fatta! – esclamò entusiasta Galileo, guardandosi intorno.
– Siete arrivati, finalmente! – li accolse una ragazzina.
– Ci stavate aspettando?-
– Siamo quasi a Natale e quest’anno non è ancora spuntata la stella cometa! –
“Isacco, credi che ci abbia scambiati per qualcun altro? “
– Galileo, qui tutti possono ascoltare i vostri pensieri!- continuò la ragazzina in pigiama – Noi siete voi che avete appeso le stelle quest’anno ad agosto?-
– Sì, ma poi sono cadute tutte! –
– Non preoccupatevi: vi daremo l’adesivo giusto –
– Ma noi non abbiamo una stella cometa da attaccare! – protestò ancora Galileo
– Però, forse, conosciamo chi può aiutarci a prepararne una – proseguì pensoso Isacco .
– Allora usate la vostra valigia e andate a prendere tutti gli amici che possono esserci utili, vi aspettiamo –
“Sicuramente Gaia saprà disegnare una cometa bellissima ”
“Mentre Roby e la sua combriccola potranno darci una mano con la scala e la colla”
“Come faremo a convincere Gaia a seguirci?”
Intanto la valigia li aveva già depositati nella camera dove la bambina stava dormendo.
– Gaia, svegliati! –
– Prendi i tuoi pastelli e vieni con noi-
La loro amica si stiracchiò, afferirò i suoi grandi occhiali arancioni e le matite colorate che teneva sempre accanto a sé sul comodino, e si accomodò, ancora insonnolita, accanto ai due gemelli.
– Chiudi gli occhi adesso e prendi le nostre mani –
In un battito di ciglia tornarono nello stanzone.
– Dove siamo, perché mi avete portato qui? Che cosa fanno tutti questi bambini? –
– Preparano i doni per la notte di Natale – le spiegò Isacco.
– E tu dovrai disegnare la stella cometa che brillerà nel cielo – aggiunse, impaziente, Galileo .
– Mi piace tantissimo questo posto. Quanti orologi a pendolo! – sussurrò Gaia, mentre i due gemelli la trascinavano verso un tavolo su cui spiccava bianco e lucente un grande foglio di cartoncino.
– Noi adesso dobbiamo andare a prendere altri amici, tu intanto puoi incominciare a colorare –
– Non avere paura, torneremo, prima ancora che tu abbia terminato.- decise di rassicurarla Isacco, ma Gaia era già china sul foglio, armata di pastelli e di un gran sorriso.
I due gemelli tornarono con Roby, Marco, Paolo e Luca proprio mentre Gaia stava ultimando il suo lavoro.
Era la stella cometa più sensazionale che avessero mai visto.
Tutti i bambini nella stanza si fermarono per ammirarla e la musica del pianoforte si fece ancora più gioiosa.
Poi Isacco, Galileo, Roby e la sua combriccola si armarono di scala e, dopo aver ritagliato i contorni del disegno di Gaia e aver ricevuto un intero secchio della colla speciale, in fila indiana uscirono dallo stanzone.
Marco, Paolo e Luca non persero tempo e spennellarono la colla sulla stella, per passarla a Roby che collaborava spalla a spalla con Galileo e Isacco, arrampicati sulla scala.
Finalmente, la cometa si attaccò e scivolò verso l’alto, dove si mise a “brillare furiosamente spargendo raggi di scintillante luce dorata” (crf. MARY POPPINS di P.L. Travers volume 1).
Nel medesimo istante tutti gli orologi a pendolo iniziarono a squillare contemporaneamente, con un fracasso assordante e tutti bambini si dileguarono.
Isacco e Galileo si ritrovarono nella propria stanza: nascosero la valigia sotto il letto e, stanchissimi, crollarono addormentati.
Nel cielo, fulgida, riluceva una bellissima stella cometa, con gli occhiali arancioni.
Immagine tratta dal sito:
http://www.lineadombra.it/ita/mostre/tutankhamon-caravaggio-van-gogh/la-mostra/tcvg-mostra/tcvg-mostra-breve.php
Piena di riferimenti………………….