16. ROMEO E ARIA e la renna ( continua)

Claude Monet: La gazza – 1868/1869
Olio su tela: Cm 89 x 130
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
Parigi, Musée d’Orsay

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LE STORIE DELL’AVVENTO. 3

La storia del giorno: giovedì 18 dicembre.

Scese la notte, arrivò la renna: tutto filò liscio e si ritrovarono alla casa di Queen.
Romeo individuò immediatamente la finestra della camera, grazie ai sopralluoghi estivi della gazza. Aria si mise a bussare sui vetri. La ragazzina dai capelli lunghi sì alzò dal letto e, incredula, guardò fuori.

Aria non fece fatica a convincerla che si trattasse di un sogno e, in breve, atterrarono con la renna nel mezzo di uno stanzone brulicante di attività e di giocattoli.
Orologi a pendolo di ogni forma e colore ticchettavano appesi alle pareti in un’allegra confusione.

– Che strano sogno – continuava a ripetere Queen.
Poi si guardò attentamente intorno e domandò ad Aria:
– Non c’è tuo fratello?-

Aria accarezzò la renna e non rispose.

Intanto si avvicinarono due ragazzi e incominciarono ad istruire Queen:
– Devi controllare che ogni sacco contenga esattamente i doni scritti sulla lista qui sopra; poi, se c’é tutto, puoi caricarlo sulla slitta.-

Queen si mise al lavoro e inizio a borbottare:
– Che regali stupidi, come si può domandare delle perline, per fare che cosa, poi? Bracciali? Collane? C’è da perdere un mucchio di tempo e poi, poi si vede che sotto c’è il filo…Bastava chiedere un gioiello già fatto…bello e pronto… Oddio, un pallone adesso? Chi vuole ancora un pallone…-

Aria si allontanò, nessuno le aveva assegnato un compito e non voleva disturbare: era tutto bellissimo. Osservò ogni gesto e ogni particolare, fino a quando notò in un angolo un pianoforte e un bambino che suonava: le sue note trillavano luminose e infondevano vivacità e allegria al ritmo dei ragazzi al lavoro.
Felice, si andò a sedere in silenzio accanto al piccolo pianista, mentre Romeo era tornato a volare con le altre renne.

Quando tutti gli orologi a pendolo si misero a squillare contemporaneamente con un fracasso assordante, tutti bambini si dileguarono.

Aria e Queen si ritrovarono in sella alla loro magica cavalcatura che balzava felice.

– Sembra di cavalcare una rana! – urlò la ragazzina dai capelli lunghi e Aria si lasciò sfuggire un risolino, accarezzando il muso della renna.

In un battito di ciglia, furono davanti alla finestra di Queen.
Sotto di loro, su uno steccato, una gazza era appollaiata nella neve.

– Guarda Aria, c’è anche la mia gazza! – Inaspettatamente Queen si mise a battere le mani e sospirò soddisfatta: – Che strano sogno, davvero un sogno molto strano!-

Aria la guardò con dolcezza:- Buona notte! – la salutò prima di scomparire.

Tornati nella stanza di Romeo, Aria toccò il fratello e la renna volò via.

Il bambino abbracciò stretto la sorellina:- Sai, è stato bellissimo! – le raccontò – Abbiamo volato fino al mare e ho incontrato il gabbiano Livio: chissà come, mi ha riconosciuto e mi ha salutato col suo fischio stridulo! –

Romeo prese fiato: – Finalmente ho la certezza che, dopo essersi perso la scorsa estate, Livio sia riuscito a tornare sano e salvo dai suoi compagni… – sospirò con gli occhi lucidi

Aria depositò un bacio sulla sua guancia e gli disse con un sorriso:
– Che strano sogno, davvero un sogno molto strano!-

Immagine tratta dal sito: http://www.musee-orsay.fr/it/collezioni/opere-commentate/pittura/commentaire_id/la-gazza-3565.html?tx_commentaire_pi1%5BpidLi%5D=509&tx_commentaire_pi1%5Bfrom%5D=841&cHash=7d2ce9c5d3

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