Vasily Kandinsky: “Several Circles” – 1926
Olio su tela 140х140 cm.
New York, The Solomon R. Guggenheim Museum
La storia del giorno: giovedì 19 giugno.
Il papà di Marina quella sera voleva guardare la partita e allora, mentre ancora stavano rigovernando la cucina, decise di iniziare a raccontare una nuova avventura di Isacco e Galileo.
La storia incominciò.
Nonostante fossero in vacanza, la mamma di Galileo e Isacco era dovuta tornare a casa per un paio di giorni e, suo malgrado, aveva affidato i due gemelli alla zia Lori.
C’erano i mondiali di calcio e la loro compassata zia si era rivelata una tifosa sfegatata.
Quel pomeriggio richiamò i due nipoti che aveva accompagnato in spiaggia:
– Isacco e Galileo, fuori dall’acqua, dobbiamo tornare presto: questa sera andremo ad assistere alla partita in piazza-
Per una volta, i due gemelli approvarono in pieno il programma.
“ Ci pensi Galileo, potremo guardare le stelle, senza che nessuno ci spedisca a dormire!”
Quando arrivarono, però, si accorsero che, vicino alla spiaggia nel punto in cui avevano allestito lo schermo gigante, era stato innalzato un tendone che copriva il cielo. La loro delusione fu grande.
“Dobbiamo approfittare della confusione e scappare in riva al mare appena possibile”
La zia scelse per loro tre sedie laterali, in modo da essere raggiunti dalla brezza marina.
Finalmente la partita iniziò.
La zia scalpitava, dimenticando i suoi soliti atteggiamenti intransigenti.
“Ora, presto: andiamocene uno alla volta. Prima tu Galileo.”
“Ecco, sono fuori, ma anche qui c’è un mucchio di gente”
“Non allontanarti, arrivo subito”
Proprio in quel momento una squadra segnò e anche Isacco raggiunse l’uscita.
La confusione regnava assoluta.
“Non ti vedo, Galileo, dove sei?”
“Vicino al rivenditore di gelati”
“Finalmente ti ho individuato, non muoverti!”
Appena i due bambini si ritrovarono, si presero per mano un po’ spaventati dalla confusione.
– Dove andiamo adesso?-
Chiusero gli occhi contemporaneamente e, quando li riaprirono, si accorsero che la calca attorno era completamente svanita e davanti a loro c’era un bambino.
– Chi siete e come siete arrivati sul mio terrazzo?- domandò
– Io sono Isacco e lui è Galileo-
– Perché sei qui fuori completamente solo?-
– Sono tutti in casa a seguire la partita e io mi annoio tanto! Siete venuti a tenermi compagnia?
Sapete, stavo proprio desiderando che arrivasse qualcuno a giocare con me ed ecco che siete sbucati voi dal nulla!-
– Allora sei tu che ci hai chiamato!- esclamò Isacco
– Come fai ad annoiarti? -continuò Galileo- guarda…è bellissimo!-
Davanti a loro le stelle si riflettevano nel mare rilucente di mille cerchi che si incrociavano e si lasciavano, in una danza continua.
I tre bambini restarono incantati indicando uno all’altro ogni cambiamento, scoprendo insieme colori e movimenti nel blu.
– Adesso, però, noi dobbiamo tornare dalla zia Lori-
– Ci vedremo ancora?-
– Domani pomeriggio saremo in spiaggia-
“Presto, se la zia non ci trova, saranno guai seri!”
“Dammi la mano e chiudi gli occhi”
– Ciao, a domani!-
– A domani! – rispose il bambino, ma i gemellini erano già svaniti.
Isacco e Galileo si guardarono intorno.
“Ecco la zia!”
“Per fortuna la partita non è ancora terminata!”
Uno alla volta, Isacco e Galileo raggiunsero i loro posti, proprio mentre l’ arbitro fischiava la fine dell’incontro.
Immagine tratta dal sito:
http://www.pisatoday.it/eventi/wassily-kandinsky-palazzo-blu-pisa.html