6. ROMEO, ARIA e LA RANA

La storia del giorno: domenica 16 marzo

Finalmente era domenica e, come consuetudine, toccava al papà accompagnare Giovanni a dormire. Chiacchierarono un po’ e, quando Giovanni fu stanco, il papà si mise a raccontare le ultime avventure di Romeo e della sua sorellina Aria.

La storia cominciò.

Aria aveva finalmente parlato e, questa volta, alla presenza dei suoi genitori.
Il papà e la mamma tirarono un sospiro di sollievo, anche perché la loro bambina, pur non essendo una chiacchierona e rimanendo ancora in silenzio per ore, quando si rivolgeva a loro, si esprimeva come un “grande.”

– Cosa ti piacerebbe fare quando succede il botto – chiese un giorno Aria a Romeo che si era seduto accanto a lei in giardino.
– Non lo so, mi é sempre capitato tutto per caso e non ho ancora capito PERCHÉ –
– Ho pensato tanto, magari abbiamo abbiamo sbagliato a credere che ti succeda quando ti annoi; non potrebbe essere che tu, in quel momento stia semplicemente desiderando di essere da un’altra parte e…ecco … te ne vai…
– Non lo so, si potrebbe provare…
– Dove ti piacerebbe andare?-

In fondo al giardino c’era una fontana, un lascito dei vecchi proprietari, una specie di stagno, circondato da massi e una piccola grotta in alto da cui zampillava acqua, come una sorgente. Ai due bambini piaceva molto, anche perché, nascosta come era dai roseti della mamma, costituiva un rifugio sicuro.
– Là – indicò Romeo,- chissà cosa c’è sotto le ninfee?-

Aria si guardò intorno pensierosa, fino a quando notò una rana saltare lì vicino.
Aria si accucciò vicino al piccolo anfibio verde che si lasciò prendere in mano, poi si rivolse al fratello:
– È pronta, puoi provare!-
– Chi è pronta? La rana? Ci hai parlato?-
– Certo, così non si spaventerà quando la userai per entrare nello stagno-

Purtroppo, nonostante gli sforzi di Romeo, dopo alcuni minuti la rana iniziò ad agitarsi, senza che nulla fosse accaduto.
– Sbrigati…

In quel momento si udì la voce della mamma: – Romeo, dove siete? Vieni, devi ancora finire i compiti!-

Ed ecco, la rana con un salto poderoso, si gettò sotto a una ninfea.
Romeo senti un gran botto …e si trovò a sguazzare nello stagno che gli parve più profondo di quanto si aspettasse. Era meraviglioso nuotare, senza avere la necessità di riemergere per respirare. L’acqua era torbida, ma ci vedeva benissimo…si sentiva LIBERO!!

L’esperienza, però, durò troppo poco, perché nel frattempo la mamma era scesa in giardino e li stava chiamando a gran voce.
La sua sorellina, allora, gli  toccò il braccio e Romeo si ritrovò nuovamente nel suo corpo, mentre la rana scompariva nell’erba.

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