1. ROMEO

La storia del giorno: domenica 2 marzo

Ogni domenica sera, toccava al papà di Giovanni dire la fatidica frase :” É ora di andare a dormire” .
Questa volta, però, Giovanni puntò i piedi e chiese:- Voglio una storia come quelle che racconta la mamma di Marina!-
Il suo papà, per non essere da meno, trasse un bel respiro.

La storia cominciò

C’era una volta un bambino che si chiamava ROMEO e giocava nella squadra di calcio della scuola, anche se non era tanto bravo.
Quel giorno, dopo solo 10 minuti, lo mandarono in panchina.
Romeo cercò di interessarsi comunque alla partita che si svolgeva in campo, ma, d’improvviso, senti un gran botto e si trovò sospeso in alto a guardare giù.

Vide i bambini giocare come prima e se stesso ancora seduto sulla panchina ad annoiarsi: niente era cambiato. Incominciò a battergli forte il cuore. Nessuno si era accorto di nulla, ma lui era lassù anche se Il suo corpo continuava a respirare e a guardarsi intorno come se dentro ci fosse ancora lui, Romeo. Allora si mise a piangere, ma il Romeo sulla panchina stava sorridendo…
Che cosa era successo?

Una rondine gli sfrecciò vicina e Romeo desiderò di volare via con lei…ed ecco che era diventato la rondine: era lui, Romeo a planare dove i suoi compagni stavano rincorrendo la palla. Rise allora, ma quello che udì uscire dal suo petto fu solo un garrito.
Continuò a volare in mezzo ai giocatori, creando scompiglio, distraendo gli avversari, così la sua squadra andò a segnare un goal.

Tutti esultarono, si alzarono in piedi ad abbracciarsi, perfino i suoi compagni che erano stati esclusi dal gioco come lui. Quando Enrico diede un gran pacca alla sua spalla, ecco che improvvisamente si ritrovò nel suo corpo, mentre la rondine riprendeva il suo volo verso il cielo.

Romeo sbattè forte gli occhi, trasse un profondo respiro e abbracciò a sua volta Enrico.
Era felice di essere tornato, ma una parte di lui avrebbe voluto continuare a librarsi ancora una volta lassù.

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