Claude Monet: La meule, soleil couchant (Covone, tramonto) 1891.
Olio su tela 73 x 92,5 cm.
Museum of Fine Arts, Boston.
Juliana Cheney Edwards Collection, 1925.
La storia del giorno: lunedì 27 ottobre.
La scuola era iniziata da più di un mese: l’entusiasmo dei primi giorni era già svanito, assorbito un po’ alla volta dai doveri quotidiani.
La mamma di Marina decise, dopo tanto tempo, di tornare a raccontarle nuove avventure di Due Denti.
La storia cominció.
Due Denti aveva dormito a lungo e anche Rossa aveva riposato nella sua bolla-nanna senza mai tentare una fuga.
Fu il suono inconsueto di una fisarmonica a svegliare Due Denti, mentre davanti ai suoi occhi si formava un’enorme bolla rosa, che si fermò e ondeggiò, come se aspettasse di essere raggiunta.
Due Denti uscì dalla sua bolla nanna, andò a prendere a uno a uno gli Sdentati.
– Entriamo tutti insieme – disse, afferrando Rossa che già stava cercando di infilarsi per prima nella bolla rosa.
Tenendosi per mano, con un sonoro plop, si trovarono immersi in uno stupefacente tramonto.
– Non è possibile!- esordì Rossa – Ci siamo appena svegliati: il sole deve sorgere, non scomparire!-
– È bellissimo – la interruppe Azzurra spalancando i suoi occhi sognanti.
Senape si diresse verso un covone di fieno, all’inseguimento di Oro.
– Giochiamo agli indiani – propose Verde, infilando due fili dorati fra i batuffoli di Micio.
– Dobbiamo scoprire perché il sole sta tramontando, non è N O R M A L E!- insistette La bimba dai capelli di fiamma sbuffando.
– Questa volta Rossa ha proprio ragione! – convenne suo malgrado Due Denti.
– Non capite? – disse Azzurra con un sorriso – Il sole sta tuffandosi in mare: è bellissimo –
– Allora, possiamo giocare agli indiani? – insistette Verde.
– Il fuoco non va in mare – sentenziò inaspettatamente Oro, sbucando dal covone dove si era intrufolato.
Tutti si voltarono a guardarlo.
– Da quando sai parlare? – sbottò Rossa.
Il bimbo scrollò le spalle.
– Magari gli piace stare zitto – lo giustificò Verde.
Azzurra gli tolse della paglia dai capelli.
– Resta il fatto che Oro ha detto una cosa giusta – puntualizzò Senape – e che il sole ormai è quasi scomparso.-
– Sta andando a nascondersi? – domandò Verde, sperando in un nuovo gioco.
– Magari é stato rapito, o ricattato, oppure prigioniero..- la bimba dai capelli di fiamma si stava infervorando.
– Piantala Rossa!- la mise a tacere Due Denti, smettendo di succhiarsi il dito:
– È la fisarmonica!-
– Ascoltate – continuò – Questa è la musica del tramonto: il sole non può sorgere –
– Allora dobbiamo tornare a dormire? – chiese preoccupato Verde.
Senape intanto si era messo a intrecciare i fili di paglia e dopo poco dalle sue mani aveva preso forma un banjo, mentre Rossa aveva estratto dai suoi capelli il fermaglio a chitarra porgendolo a Due Denti.
Oro raccolse due sassi e iniziò a batterli a ritmo cadenzato, così Azzurra unì la sua voce cristallina al suono della fisarmonica in una trascinante melodia, Due Denti e Senape scatenarono i loro strumenti, Verde soffiò attraverso i fili dorati e Rossa si mise a danzare.
Il sole, stregato dalla loro musica, invertì il suo viaggio e a poco a poco tornò alto a risplendere in cielo.
I bambini suonarono, cantarono e ballarono fino a quando non furono stanchi, avvolti dai caldi raggi che turbinavano luminosi sopra di loro.
Quindi Due Denti prese per mano gli Sdentati e li trascinò fuori dalla bolla rosa, che smise di ondeggiare pigra e si allontanò brillando fulgida nell’acqua.
Ogni bambino fu spinto nella propria bolla-nanna, Due Denti si impossessò della sua e finalmente tutti quanti crollarono a dormire.
Immagine tratta dal sito: http://www.artdreamguide.com/_arti/monet/_opus/meule.htm