Henri Matisse: Natura morta sivligliana – 1910-191
Hermitage, San Pietroburgo, Russia – 90 X 117 cm
La storia del giorno: sabato 21 gennaio.
La storia continuò:
Finalmente venne il giorno in cui , carico di valigie e pacchetti regalo per tutti, il papà Niccolò tornò a casa.
La famiglia al completo, compresi la zia Lori e lo zio Pio, si riunì per festeggiare.
Fra una portata e l’altra, fra un grissino e una focaccina, la zia Lori si rivolse a suo fratello:
– Allora, raccontami un po’! Celeste e i gemelli sono stati così avari di notizie con me quando sono venuti a trovarti, talmente misteriosi – la zia nascose una smorfia dietro a una risatina – da farmi dubitare che ti abbiano raggiunto davvero –
Papà Niccolò rispose, guardando negli occhi sua moglie in cerca di suggerimenti:– Perché misteriosi? Forse erano solo molto stanchi dopo il viaggio…-
– …avventuroso, con tutta quella neve e gli aeroporti chiusi – lo interruppe la zia Lori.
– Ti ho già spiegato che non siamo andati in aereo – intervenne Galileo, mentre Isacco gli sibilava nella mente: “Resta zitto e lascia parlare il papà”
– Già, Celeste sostiene di avere viaggiato in treno, aereo e chissà – sogghignò la zia infervorata, riempiendosi nuovamente la bocca di focaccia – anche per nave – .
– Ma no, zia – Galileo, nonostante i continui muti rimproveri del fratello, non voleva tacere – Siamo andati con il valigione bianco –.
– Certo – questa volta intervenne in aiuto la mamma – ho dovuto preparare la mia valigia più grande per noi tre –
– Ecco la torta! Guarda quanta panna, zia – provò a cambiare discorso Isacco che ben conosceva l’ingordigia di Lori.
Terminato il dolce, mentre tutti erano ancora riuniti in cucina, la zia si allontanò con la scusa di doversi distendersi per “favorire la digestione”.
Dopo poco i due gemelli la seguirono quatti quatti per spiare i suoi movimenti: la trovarono a rovistare nello sgabuzzino, mentre cercava invano il talloncino del volo sulla valigia bianca.
– Ti posso aiutare, zia? – esordì Isacco prima che Galileo aprisse bocca.
– Mmmm, mi sono ricordata di avere dimenticato…
– Nel nostro sgabuzzino? – sbottò Galileo
– Tornatevene in camera vostra , – contrattaccò immediatamente la zia Lori- anzi, ancor meglio, andate ad aiutare la mamma –
Galileo intanto, velocissimo, aveva estratto il borsone e, aprendolo, disse: – Guarda bene: vedi niente di sospetto? –
Non appena Lori mise i piedi sul fondo del segretissimo mezzo di trasporto dei gemelli, Galileo le prese la mano e con Isacco, ormai esasperato dal contegno della zia e finalmente deciso a collaborare, si sedette: entrambi chiusero gli occhi e simultaneamente pensarono: “Presto, all’isola dei pirati”
Immagine tratta dal sito: http://www.arteworld.it/natura-morta-sivigliana-matisse-analisi/