“Il mare a Saint Palais” di Armande Guillaumin
La storia del giorno: martedì 15 aprile
Le scuole erano chiuse, ma pioveva senza sosta. Marina si annoiava e allora il suo papà decise di raccontarle di Isacco e Galileo.
La storia cominciò
Per le vacanze di Pasqua, Isacco e Galileo andarono con i loro genitori a casa della nonna al mare, dove purtroppo erano invitati anche la zia Lori e lo zio Pio.
La zia Lori era la sorella di papà e sapeva tutto di ogni argomento, anche su come si dovevano educare i bambini, nonostante in casa sua non fosse mai entrato né un cagnolino e neppure un pesce rosso, né tanto meno un figlio.
– I tuoi gemelli vanno in giro con il naso per aria – diceva sempre zia Lori alla mamma- devi intervenire e insegnare loro un po’ di disciplina!-
Come ogni volta, appena arrivati, la zia si offrì di accompagnare i bambini al mare, mentre la mamma avrebbe disfatto i bagagli.
Giunti in spiaggia, la zia estrasse dalla borsa il lavoro a maglia e si mise a sferruzzare, obbligando Isacco e Galileo a sedersi accanto a lei, fermi e composti a “respirare l’aria buona”.
Galileo scelse un sasso piatto e stava per gettarlo in acqua per farlo rimbalzare, quando la zia, senza distogliere gli occhi dai suoi ferri, intervenne:
– Metti giù, potresti colpire qualcuno- anche se la spiaggia era deserta.
“Uffa che barba!”
Galileo si chinò per togliersi le calze e le scarpe.
– Che cosa stai facendo?- intervenne nuovamente la zia
– Vado a bagnarmi i piedi nel mare-
– Assolutamente no, troppo freddo!-
Allora i due bambini si misero a raccogliere i sassi rossi. Poi si sedettero e incominciarono a battere i ciottoli colorati fra due massi grigi per disintegrarli.
– Ragazzi, smettetela, fate troppo rumore, mi state assordando!!!-
“Isacco, quasi quasi butto lei in acqua e poi guardo se rimbalza”
“É troppo pesante, non riusciresti mai a smuoverla!”
“Se fingo di cadere in mare, dici che verrebbe a tirarmi su?”
“Galileo, non ci provare!” udirono distintamente entrambi la voce della maestra Paola.
I due gemelli si guardarono intorno, ma eccetto loro tre, la spiaggia era ancora deserta e la zia continuava a sferruzzare, senza nemmeno alzare la testa dal suo lavoro.
“Intanto fra poco pioverà e vi bagnerete lo stesso!” Continuò la voce della loro insegnante
“Isacco l’hai sentita anche tu?”
“Guarda Galileo, sta arrivando un nuvolone nero!”
Finalmente tranquilli, i due gemelli si misero a scrutare il cielo, mentre la zia Lori, ignara del temporale imminente, lavorava a maglia e sbuffava:
– Sempre col naso per aria, questi due!-
La pioggia giunse all’improvviso, tanto fitta che in attimo tutti e tre furono grondanti.
– Presto bambini, correte- ordinò la zia, con i capelli appiccicati alla faccia.
Arrivarono a casa completamente fradici e, mentre la mamma li accompagnava a cambiarsi, udirono la nonna sbottare verso la zia Lori:
– Come hai fatto a non accorgerti che il cielo si era fatto grigio? Tu sei sempre con il naso nel tuo lavoro a maglia!-
Per un istante, Isacco e Galileo colsero la mamma mentre arricciava le labbra e tentava di soffocare una risata
Immagine tratta da:” Dipingere la luce. A Palazzo Strozzi mostra sull’impressionismo ” (http://www.artsblog.it). “