3. DUE DENTI E ROSSA

Turner
The Eruption of the Souffrier Mountains, in the Island of St Vincent, at Midnight, on the 30th of April, 1812, from a Sketch Taken at the Time by Hugh P. Keane, Esqre exhibited 1815

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La storia del giorno: venerdì 28 febbraio

Venerdì Giovanni andò  a trovare Marina. Fecero i compiti e poi giocarono in giardino. La mamma di Marina li trovò tutti sudati e disse loro:- Sedetevi un po’, da bravi!-

Accesero la televisione, ma non c’erano cartoni, ed erano troppo stanchi per un videogioco.

Allora Marina disse alla mamma:
– Raccontami una storia –
La storia cominciò:

Gli  SDENTATI erano gli  amici di Due Denti e vivevano in alcune bolle-nanna ancorate vicino all’orchestra che, suonando, formava le bolle-avventura.

Le bolle- nanna avevano la forma di un enorme succhiotto caldo e avvolgente, più gustoso del pollice e dell’alluce messi insieme. Le bolle- nanna erano anche un rifugio sicuro nei momenti in cui DUE DENTI doveva prendere decisioni importanti.

Giovedì fu un giorno di assoluto riposo per DUE DENTI e VERDE, ognuno impegnato a sognare nella sua bolla-nanna.

Venerdì DUE DENTI si svegliò di umore avventuroso, uscì dalla sua bolla e guardò VERDE che ancora stava dormendo. Dopo una rapida succhiatina al pollice, pensò di lasciarlo riposare e da solo si diresse in cerca di una nuova storia. Poiché si sentiva temerario, si infilò da una bolla rossa che era appena sbucata da un assolo rock della chitarra.

Con un sonoro plop si ritrovò immerso in una luce abbagliante e rumorosa. Palle di fuoco incendiavano l’aria, catapultate da un enorme vulcano scuro sopra di lui. Gattonò veloce dietro a un masso più grande degli altri, finito miracolosamente vicino senza colpirlo.

In quel momento vide una palla rossa precipitare verso di lui, sbattendo delle minuscole ali incandescenti

– Attenta!!! – urlò

Ma dopo un attimo di sbandamento, quella continuò a scendere.

– vai a destra, a destra!!!-

Finalmente la vide deviare, sbattendo a tutta forza l’aluccia sinistra.

Non fece tempo a tirare un sospiro di sollievo, che ecco ne arrivò un’altra

– torna indietro, immediatamente!!- e anche questa si allontanò.

Dopo pochi minuti, DUE DENTI si ritrovò quasi senza voce a gridare istruzioni a quelle stupide affinché non lo colpissero.

Comprese che non poteva continuare così ancora per molto tempo e decise di allontanarsi dal suo rifugio – che non era poi tanto sicuro – verso il vulcano, per cercare di far smettere quei lanci forsennati.

Zigzagando, socchiudendo gli occhi per proteggersi dai bagliori, arrivò ai piedi della montagna scura.

Di lì partiva una galleria che lo condusse all’interno del vulcano. Era un enorme catino vuoto e nel bel mezzo, accasciata, sedeva piangente una bambina dai capelli rosso fuoco. Sopra di loro un coperchio trasparente chiudeva fuori ogni cosa e ogni rumore.

DUE DENTI si avvicinò alla bimba dai capelli di fiamma.

– Perché piangi?-

– E’ una lunga storia –

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